Geografia America del Sud Territorio Storia Economia del Paraguay.

Cartina del Paraguay

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La bandiera

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Il territorio

Cartina del Paraguay

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L'economia

Cartina delle principali città del Paraguay

Cenni storici

Mappa Paraguay in America Latina

La capitale

Asunción

Piccolo lessico

Yerba mate

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Paraguay: Silli all'insediamento di Peña, 'presenza doverosa'

Bologna, estradati da Paraguay narcotrafficanti legati alla Ndrangheta

'Ndrangheta: estradati in Italia i cugini Giorgi, narcotrafficanti fuggiti e catturati in Paraguay

Santiago Peña Paraguay's new president, faces tricky balancing act

Santiago Peña Takes office as Paraguay's president with pro Taiwan message

Bandiera del Paraguay

La bandiera.

Tre bande orizzontali uguali di rosso (in alto), bianco e blu con un emblema centrato nella banda bianca; bandiera insolita in quanto l'emblema è diverso da ogni lato; il dritto (lato issatore a sinistra) porta lo stemma nazionale (una stella gialla a cinque punte all'interno di una corona verde ricoperta dalle parole REPUBLICA DEL PARAGUAY, tutti all'interno di due cerchi); il rovescio (lato issatore a destra) reca un sigillo circolare del tesoro (un leone giallo sotto un Cap rosso della Libertà e le parole PAZ Y JUSTICIA (Pace e Giustizia)); il rosso simboleggia coraggio e patriottismo, il bianco rappresenta integrità e pace, e il blu denota libertà e generosità.

Nota: le tre bande di colore assomigliano a quelle sulla bandiera dei Paesi Bassi; una delle sole tre bandiere nazionali che differiscono sul dritto e sul rovescio, le altre sono Moldavia e Arabia Saudita.

Inno del Paraguay.

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GEOGRAFIA - AMERICA DEL SUD - PARAGUAY.

PRESENTAZIONE

Il Paraguay è, con la Bolivia, uno dei due Paesi sudamericani senza sbocco sul mare; confina a Nord con Bolivia, a Est con il Brasile, a Sud e a Ovest con l'Argentina. Il suo territorio ha una superficie di 406.752 kmq. La popolazione ammonta a 7.522.549 (2024) abitanti con una densità media di 13 abitanti per kmq. Il Paese è abitato quasi esclusivamente da meticci (86%) e bianchi (9,3%), con ridotti gruppi di Amerindi puri (1,8%). La lingua ufficiale è lo spagnolo, ma altrettanto diffuso è il guaraní. La religione di Stato è quella cattolica, praticata dall'88,5% della popolazione; tuttavia nelle regioni isolate del Chaco risiedono alcune comunità protestanti. Il Paraguay è una Repubblica presidenziale. Il capo dello Stato, eletto per cinque anni a suffragio universale, è anche capo del Governo e, insieme ai ministri da lui nominati, esercita il potere esecutivo. Il potere legislativo spetta alla Camera dei deputati (80 membri) e al Senato (45 membri), la cui composizione viene rinnovata ogni cinque anni a suffragio diretto. La divisione amministrativa del territorio comprende 18 dipartimenti raggruppati in due regioni. L'unità monetaria è il guaraní. La capitale è Asunción (513.400 ab.).

IL TERRITORIO

Il Paese, in prevalenza pianeggiante, è diviso in due aree distinte dal fiume Paraguay: la regione orientale, caratterizzata da una serie di colline e altipiani che costituiscono le ultime propaggini del Mato Grosso, e la regione occidentale del Chaco, grande tavolato stepposo e arido inciso da fiumi, le cui acque ristagnano in vasti acquitrini; qui i corsi di acqua principali sono il Pilcomayo e il Rio Verde. A Est del fiume Paraguay i fiumi sono numerosi e a regime abbondante, e sono generalmente affluenti del Paraguay stesso e del Paraná. Il clima è subtropicale: i venti oceanici umidi provenienti da Sud-Est rendono il clima della regione orientale caldo e umido, mentre nel Chaco, battuto dai venti secchi continentali, le precipitazioni sono scarse. In questa regione prevalgono i caratteri semidesertici.

Cartina del Paraguay

Cartina del Paraguay

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L'ECONOMIA

Paese senza sbocchi sul mare, privo di grandi risorse minerarie, il Paraguay ha un'economia basata essenzialmente sull'agricoltura e l'allevamento. Le terre, assai fertili, sono però coltivate solo in minima parte e producono mais, manioca, fagioli secchi, riso, frumento, soia e patate destinati al consumo interno. Tra le colture da esportazione vi sono tabacco, canna (utilizzata più che per lo zucchero per la fabbricazione di rum e alcol), arachidi, caffè, agrumi, banane, ananas, palma da cocco, cotone e soia. Oltre metà del territorio è destinato all'allevamento bovino che alimenta il settore dell'esportazione di carne. Le foreste, da cui si ottiene legname prezioso (noce, cedro, mogano), tannino e yerba mate (erba mate), ricoprono una vasta superficie del Paese. L'industria è sviluppata prevalentemente nei settori petrolchimico, chimico, elettromeccanico, del cemento a cui si aggiungono le industrie tessili, della carta, della birra e del tabacco. L'industria manifatturiera è limitata, di livello per lo più artigianale, impegnata soprattutto nella lavorazione dei prodotti agricoli. Il sottosuolo è ricco di manganese e rame; negli anni Novanta sono state avviate prospezioni petrolifere e di minerali di uranio. L'approvvigionamento elettrico è assicurato dalla centrale idroelettrica del bacino del Paraná (dighe di Itaipu e di Yaciretá). Il commercio estero si svolge prevalentemente con l'Argentina, il Brasile e molti Paesi europei: le importazioni riguardano macchinari, combustibili, prodotti chimici e mezzi di trasporto; le esportazioni sono per lo più di carattere agricolo. Le vie di comunicazione sono costituite da 29.500 km di strade, di cui 15.000 km asfaltati, e da una rete ferroviaria che si estende solo per 441 km. Al contrario ottime sono le vie fluviali del Paraná, del Paraguay e di molti loro affluenti. Il porto fluviale di maggior importanza è quello della capitale, Asunción, che è anche uno scalo aereo internazionale.

Mappa città principali

Mappa del Paraguay

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CENNI STORICI

Il Paraguay fino al XVI sec. era abitato principalmente da tre gruppi etnici: le popolazioni guaraní nella regione centrale; i Guaycurú e i Payaguá, nella regione del Chaco. I Guaraní vivevano essenzialmente delle colture agricole, erano una civiltà sedentaria, organizzata in villaggi ciascuno con un proprio capo. I Guaycurú e i Payaguá erano invece popolazioni nomadi, dedite alla caccia e alla pesca. Nel XVI sec. i conquistatori spagnoli che risalivano il fiume Paraná alla ricerca delle leggendarie montagne di argento, fecero base presso la fortezza di Nostra Signora di Asunción, fondata da Juan De Salazar nel 1537. Questo minuscolo centro abitato sarebbe diventato, nell'arco di un secolo, la capitale dell'intera provincia del Río de la Plata. Non essendo riusciti a trovare il prezioso metallo, i colonizzatori pensarono di allevare le mandrie di bovini che popolavano le pianure della regione orientale (Banda Oriental) e la pampa (Pampa Mumeda). Più avanti l'affermazione delle città portuali di Buenos Aires e di Montevideo fece sì che la vecchia capitale Asunción fosse relegata a una posizione di secondo piano. Furono allora i Gesuiti ad introdursi nel territorio dell'attuale Paraguay con un sistema di missioni, fondando dei villaggi comunitari dove gli indigeni lavoravano la terra e si dedicavano all'artigianato. Questo modello di tipo comunitario cozzò con gli interessi dei ceti dominanti e nel 1767 la Compagnia di Gesù fu cacciata con l'accusa di fomentare rivolte. Gli indigeni passarono dalla condizione di abitanti di una comune a quella di schiavi in Brasile o servi dei grandi latifondisti. Nel maggio 1811 l'oligarchia di Asunción destituì il governatore spagnolo Velazco, cercando con questo gesto di ottenere la libertà di commercio per l'erba mate e il tabacco qui coltivati. Ebbe così inizio il processo che avrebbe portato Gaspar Rodríguez de Francia a concentrare tutto il potere nelle proprie mani. L'oligarchia di Asunción, unica oppositrice del regime dittatoriale di Rodríguez de Francia, venne eliminata e il Paraguay scelse l'isolamento internazionale. In quegli anni, fra l'altro, l'intervento statale favorì notevolmente lo sviluppo dell'industria nazionale, gettando le basi della futura prosperità paraguayana. Rimasto a lungo isolato durante le dittature di Gaspar Rodríguez de Francia, di Carlos Antonio López e di suo figlio Francisco Solano López, il Paraguay si mantenne estraneo all'influenza britannica, divenendo una piccola potenza economica, in cui il controllo statale veniva esercitato sia sulla produzione agricola (erba mate e legnami pregiati), sia sulle prime ferrovie, i primi telegrafi e le prime fonderie dell'America del Sud. I sovrani di Brasile, Argentina e Uruguay, appoggiati dagli Inglesi e dalla banca Baring Brothers, firmarono la cosiddetta «Triplice Alleanza» che, ufficialmente per ragioni di frontiera, nel 1865 scatenò una sanguinosa guerra contro il Paraguay. Sessantadue anni dopo il Paraguay dichiarò guerra alla Bolivia, dando inizio alla cosiddetta guerra del Chaco (1932-35), anche qui fomentata da alcune compagnie private, in questo caso società petrolifere multinazionali in aperta rivalità fra loro. Il Paraguay vinse il conflitto, ma morirono oltre 50.000 uomini. Fino al 1954 si susseguirono nel Paese ben 22 presidenti. Quell'anno, con un colpo di Stato salì al potere il generale Alfred Stroessner, di origine tedesca, sostenitore del Nazismo e protettore dei criminali di guerra fuggiti dall'Europa. Stroessner venne rieletto per ben sette volte, l'ultima nel 1988, in elezioni in cui l'opposizione era designata dallo stesso dittatore. Solo negli anni Ottanta il lungo regime del generale iniziò a dare segni di cedimento. L'opposizione cominciò ad organizzarsi e nacquero il Movimento intersindacale dei lavoratori, il movimento indigeno, l'Assemblea permanente dei contadini senza terra (APCT) e il Coordinamento delle donne contadine. Anche la Chiesa iniziò timidamente a schierarsi a favore del cambiamento. Il 3 febbraio 1989 il generale Stroessner venne rovesciato da una rivolta militare guidata dal comandante del primo corpo dell'esercito paraguayano, il generale riformista Andrés Rodríguez, il quale indisse immediatamente le elezioni per formare il nuovo Governo. Le consultazioni, svoltesi il 1° maggio del 1989, videro la partecipazione di tutte le forze dell'opposizione, ad eccezione del Partito comunista, ancora illegale. Il generale Rodríguez vinse con il 68% dei voti, mentre il principale partito dell'opposizione, il Partito radicale liberale autentico, ottenne il 21% dei suffragi. Nonostante la denuncia di numerose irregolarità, queste elezioni vennero considerate dall'opposizione come l'inizio di un processo di democratizzazione. Le transnazionali erano ormai presenti nelle attività primarie del Paese, con la produzione intensiva di soia e cotone. La maggior parte delle industrie e degli insediamenti dei coloni stranieri erano concentrati lungo il confine col Brasile in una fascia territoriale dove la lingua più diffusa è il portoghese e la moneta corrente è la divisa brasiliana, il real. I piani di sviluppo rurale delle regioni di Caazapá e Caaguazú, appoggiati dalla Banca Mondiale, comportarono l'occupazione dei territori degli indigeni per trasformarli in grandi tenute destinate all'allevamento del bestiame, obbligando gli indigeni a ritirarsi in piccole zone all'interno delle loro terre. Alcune delle comunità indigene risposero chiedendo alla Centrale unitaria dei lavoratori (CUT) di farsi portavoce dei loro interessi presso l'Assemblea Costituente. Nelle elezioni per nominare i membri dell'Assemblea, tenutesi nel 1991, la CUT diede il proprio sostegno al Movimento della Costituzione per tutti. Sempre nel 1991 le prime elezioni amministrative libere rappresentarono una severa sconfitta per il Partito colorado, conservatore, e, soprattutto, l'affermazione nella capitale di una nuova formazione politica: il movimento indipendente Asunción per tutti, il cui leader, Carlos Filizzola, appoggiato dalla CUT e da diversi settori della società civile, venne eletto sindaco di Asunción con più del 35% dei voti. Filizzola promise che si sarebbe impegnato a sviluppare un'amministrazione a favore delle fasce più deboli. Alle elezioni successive, svoltesi a dicembre dello stesso anno, il Partito colorado conquistò il 60% dei voti, mentre il Movimento della Costituzione per tutti, guidato da Filizzola, giunse terzo. La Costituzione del 1992 sostituì quella emanata da Stroessner nel 1967. Le reiterate denunce di corruzione diffuse all'interno delle Forze armate, coinvolte anche nel traffico di stupefacenti, obbligarono ad aprire un'indagine sul caso, che portò all'emanazione di ordini di cattura nei confronti di importanti generali, fra cui lo stesso comandante in capo dell'esercito. Nel 1992 il Paraguay, insieme ad Uruguay, Argentina e Brasile, firmò un accordo per la costituzione di un mercato comune in ambito sudamericano, il Mercosur. Alle elezioni del 1993, in un clima di forte tensione, il candidato filogovernativo Juan Carlos Wasmosy ottenne il 40% dei voti. Si recarono a votare il 75% degli aventi diritto, ovvero un milione e settecentomila persone. Wasmosy, assumendo ufficialmente la carica, divenne il primo presidente civile in 182 anni. Il Parlamento concesse il controllo delle Forze armate al potere civile. Nel settembre dello stesso anno il Congresso mondiale ebraico avanzò la richiesta a Wasmosy di poter accedere agli archivi al fine di trovare i gerarchi nazisti che, dopo la guerra, avevano trovato rifugio in Paraguay. Nel 1994 il Parlamento approvò una legge che proibiva ai militari di esercitare qualsiasi attività politica e partitica. Il Governo e il comando dell'esercito reagirono davanti a una tale decisione cercando di far dichiarare incostituzionale la legge in questione. Su pressione degli Stati Uniti, Wasmosy nominò responsabile della lotta alla droga il generale Ramón Rozaz Rodríguez, che venne ucciso nel 1994 mentre si preparava a presentare un rapporto sugli illeciti commessi nell'ambito del narcotraffico da alcuni alti esponenti militari, fra cui il generale Lino Oviedo. Venne indetto nello stesso anno uno sciopero generale per rivendicare aumenti salariali e la riforma agraria e per protestare contro la privatizzazione delle aziende statali. Il Governo fu costretto ad ammettere che durante gli ultimi cinque anni il potere d'acquisto si era ridotto del 42% e dovette concedere un aumento salariale del 35%. In dicembre l'Esecutivo proibì l'esportazione di tutti i tipi di legname, al fine di frenare il processo di disboscamento incontrollato del territorio paraguayano. Nel 1995 la Commissione nazionale per i diritti umani segnalò che numerosi crimini commessi durante la dittatura di Stroessner erano rimasti impuniti e che in Paraguay continuavano le uccisioni indiscriminate di contadini.

Nel 1996 il presidente decise di collocare a riposo otto militari appartenenti agli alti ranghi dell'esercito, fra cui Oviedo. Quest'ultimo però si ribellò all'ordine di Wasmosy e questi, rifugiatosi presso l'ambasciata nordamericana, provò a scongiurare la crisi nominando Oviedo ministro della Difesa, decisione che revocò poco dopo. Ancora una volta il Partito colorado e l'opposizione si accordarono per vietare ai militari l'attività politica. Nel 1997 Oviedo si candidò alla presidenza del Partito colorado. Il generale fu però arrestato con l'accusa di sedizione; poco dopo la sua condanna a dieci anni di carcere, pronunciata da un tribunale militare nel 1998, generò timori sull'imminenza di un colpo di Stato. L'incertezza politica acuì la crisi economica, con una forte svalutazione della divisa nazionale, il guaraní, il cui valore rispetto al dollaro USA era crollato del 35% in quattro mesi. Le elezioni presidenziali del maggio, tenutesi quando Oviedo era ancora in carcere, diedero la vittoria a Raul Cubas, candidato del Partito colorado, che conquistò il 46,8% dei consensi, contro il 38,2% ottenuto dall'Alleanza democratica di Filizzola. Il primo atto del Governo Cubas fu lasciare in libertà Oviedo. Nel dicembre 1998 la Suprema Corte di Giustizia proclamò questa azione incostituzionale. La situazione politica del Paese si surriscaldò ulteriormente in seguito all'assassinio del vice-presidente Luis Maria Argaña, che provocò una delle più gravi crisi degli ultimi anni del Paraguay. Le prime investigazioni portarono alla luce un coinvolgimento di Cubas e Oviedo nell'assassinio di Argaña. La pressione popolare indusse Cubas a rassegnare le dimissioni dalla carica di presidente e Oviedo a fuggire in Argentina. Presidente ad interim venne designato Luis Gonzáles Macchi. Nel 2000 alcuni reparti militari legati all'ex generale Oviedo attaccarono il Parlamento di Asunción con carri armati. La rivolta si concluse in poche ore con l'arresto di circa 35 ufficiali. In giugno l'ex generale fu nuovamente arrestato, a Foz do Iguazú (Brasile), città di frontiera con Paraguay e Argentina. In luglio un'ondata di freddo causò gravi danni alle produzioni agricole. Le gelate distrussero 123.000 ettari di piantagioni di banane, ananas, canna da zucchero, caffè e mais. In dicembre venne richiesta l'estradizione del deposto dittatore Alfredo Stroessner dal Brasile in relazione alla scomparsa e al presunto assassinio di un dottore in Paraguay nel 1977. Nel maggio del 2001 uno scandalo finanziario obbligò il presidente della Banca centrale paraguayana, Washington Ashwell, a dimettersi in seguito alle accuse di un trasferimento di 16 milioni di dollari in un conto bancario statunitense. Le elezioni presidenziali dell'aprile 2003 videro la vittoria di Oscar Nicanor Duarte Frutos, leader del partito conservatore ANR (Alleanza nazionale-Partido colorado). La sua campagna elettorale si basò sulle promesse di una lotta senza quartiere nei confronti del crimine organizzato e della corruzione nelle istituzioni, nonchè sulla creazione di nuovi posti di lavoro attraverso opere e programmi pubblici. Negli ultimi mesi del 2004 s'inasprì il confronto tra il Governo del presidente Duarte e i campesinos senza terra, che occuparono diversi latifondi, chiedendo la redistribuzione delle terre incolte (oltre 200.000 ettari). Nel Paese, del resto, il 66% delle terre coltivabili apparteneva ancora al solo 10% della popolazione. Nel 2006, l'ex presidente Macchi fu condannato a sei anni di carcere per trasferimenti illegali di fondi bancari durante il suo mandato.

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Paraguay in America latina

America del sud il Paraguay

LA CAPITALE

Asunción

(513.400 ab.; 1.620.480 ab. l'agglomerato urbano). Capitale del Paraguay. Sorge sulla riva sinistra del fiume Paraguay, in prossimità del confine con l'Argentina. La città si sviluppò attorno a un fortino, costruito su un punto elevato della riva del fiume da Juan de Salazar nel 1537, il giorno dell'Assunzione, da cui prese il nome. Nel XVI secolo divenne una delle basi strategiche della colonizzazione spagnola nell'America Latina. Nel XIX secolo la città fu in gran parte demolita dal dittatore G. Rodríguez de Francia, che la riedificò secondo uno schema a scacchiera con strade larghe, molti spazi verdi, case basse di architettura ispano-moresca circondate da giardini. Fra i monumenti più famosi troviamo il Pantheon (1854-64), il palazzo del Governo (1860) e il teatro, tutti ispirati a modelli europei. Asunción è oggi il principale centro economico e culturale del Paese. Notevole nodo di comunicazioni, dal suo porto fluviale transitano le esportazioni e le importazioni di tutto il Paese. Asunción è inoltre sede di alcune industrie operanti nei settori alimentari, tessili, chimici, calzaturieri e cantieristici.

PICCOLO LESSICO

Yerba mate

Bevanda largamente diffusa in Sudamerica, specialmente nel «Cono Sud» (Paraguay, Argentina, Uruguay e Brasile), è una specie di tè verde, preparato con le foglie essiccate dell'Ilex paraguayensis, una pianta di piccole dimensioni, appartenente alla famiglia delle Aquifogliacee, originaria del Paraguay. Si beve in una piccola zucca («mati» in lingua quechua), solitamente rivestita in argento, e viene aspirata con una pipa metallica (bombilla), l'estremità inferiore della quale è costituita da un filtro che impedisce il passaggio dei piccoli frammenti delle foglie. Conosciuta da secoli a molte tribù sudamericane (foglie di yerba mate sono state ritrovate anche in alcune tombe pre-colombiane in Perú ed è noto l'uso presso gli Incas), la pianta iniziò ad essere coltivata e commercializzata intorno al 1600 su iniziativa dei missionari gesuiti (per questo motivo la bevanda viene denominata, oltre che «tè del Paraguay», anche «tè dei Gesuiti»). Usata nella medicina popolare come tonico, diuretico, stimolante del sistema nervoso e antireumatico, cresce spontaneamente nelle zone adiacenti i fiumi Paraná e Paraguay.

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